Tempesta sulla Villa delle Stoffe by Anne Jacobs

Tempesta sulla Villa delle Stoffe by Anne Jacobs

autore:Anne Jacobs [Jacobs, Anne]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2021-12-27T23:00:00+00:00


23

Per due lunghe settimane Marie e Leo avevano vissuto in un limbo privo di certezze. A Bremerhaven bisognava aspettare, avere pazienza e non perdere la speranza. I giorni scorrevano con atroce lentezza, e Marie non riusciva a liberarsi dai pensieri cupi, dal rimorso, dalla nostalgia e dai dubbi. Stava facendo la cosa giusta? Avevano subito altri controlli, compilato montagne di inutili moduli, le loro valigie erano state perquisite, la macchina fotografica di Marie sequestrata e gli spartiti che Leo avrebbe voluto regalare a Walter confiscati in quanto “beni culturali tedeschi”. Era stato spiacevole, ma per fortuna si erano lasciati tutto alle spalle. La cosa peggiore era la ferita che Marie portava nell’anima, e che non si sarebbe mai rimarginata.

Il viso di Kurt che dormiva pacifico si era impresso a fuoco nella sua memoria; le appariva mille volte al giorno e di notte tormentava i suoi sogni. La mattina della partenza era tornata nell’ala nuova della Villa delle Stoffe e aveva aperto di uno spiraglio la porta della camera da letto, illuminando Kurt con la luce del corridoio. Era disteso supino, le guance rosee, le palpebre dalle ciglia scure che tremavano leggermente, i pugni stretti. Non lo aveva svegliato, si era limitata a guardarlo e poi aveva chiuso piano il battente.

Aveva lasciato il suo figlio minore, che aveva tanto bisogno di lei. Aveva lasciato il suo amore, che la notte prima l’aveva abbracciata piangendo e pregandola di restare con lui. Mentre trascorrevano un giorno dopo l’altro a Bremerhaven perché il Columbus era bloccato da una tempesta, era stata tentata di tornare sui suoi passi e correre ad Augusta da Paul. Dopo l’ultima discussione non si era ritirato nello studio, come faceva ormai da settimane, ma era rimasto insonne accanto a lei, in attesa di un segno che lei non era pronta a dare. Quando si era alzata all’alba per uscire lui non aveva mosso un muscolo, ma era quasi certa che fosse sveglio. L’aveva guardata dirigersi verso l’ala nuova? Era in piedi in corridoio quando era tornata di corsa e si era precipitata giù per le scale per fare una colazione veloce con Leo in sala da pranzo? La tromba delle scale era buia, non l’aveva né sentito né visto, eppure sapeva che era lì. Silenzioso, con la disperazione nel cuore.

Humbert li aspettava in macchina per accompagnarli alla stazione. Mentre percorrevano il viale fino al cancello, lei si era voltata a guardare la casa. Le finestre ai piani superiori erano buie, era accesa solo la luce della cucina.

Cosa stava facendo Paul? Piangeva? Camminava su e giù per la stanza arrabbiato? La malediceva, dandole dell’orgogliosa, irresponsabile, traditrice? Preferisco saperlo in collera con me che spezzato dal dolore.

Erano state le telefonate serali con Kitty ad aiutarla ad affrontare quell’attesa straziante e a darle il coraggio di portare avanti il suo piano.

«Stai facendo la cosa giusta, mia cara Marie... Non so cosa fare senza di te e non puoi neanche immaginare quanto già mi manchi, ma è giusto e saggio lasciare il Paese. Anche i Goldstein se ne sono andati, e hanno spaccato le vetrine di Jacob Grünheim in Milchgasse.



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